70 anni dal diritto al voto alle le donne.
Il decreto del 10 marzo 1946, incluse anche le donne tra gli Eleggibili. Il 2 giugno del 46 vennero elette le prime 21 donne, nel parlamento italiano.
21 su 556 componenti, poco più del 4%.
Molte di loro avevano partecipato alla lotta di resistenza o erano state deportate o finite in carcerate perché antifasciste.
Molte erano giovani.
La prima ad essere nominata fu Bianca Bianchi, alle tre e mezza del mattino, le cronache raccontano che entrò in parlamento con un abito color vinaccia, capelli bianchi e portamento fiero.
I giornali dell’epoca scrivevano che le donne democristiane si erano presentate in aula tutte con abiti molto seri, di colori più scuri e tradizionali e avevano pettinature elaborate. Mentre le comuniste avevano osato presentarsi con abiti chiari.
Le prime rappresentanti dell’Assemblea Costituente erano 9 democristiane, 9 comuniste, 2 socialiste e una eletta nelle liste dell’ Uomo Qualunque.
Adele Bei Bianca Bianchi, Laura Bianchini Elisabetta, Conci Maria De Unterrichter, Jervolino Filomena, Delli Castelli ,Maria Federici
Nadia Gallico Spano, Angela Gotelli
Angela M. Guidi Cingolani ,Leonilde Iotti ,Teresa Mattei Angelina
Livia Merlin Angiola Minella, Rita Montagnana, Togliatti Maria
Nicotra Fiorini Teresa, Noce Long o Ottavia, Penna Buscemi
Elettra Pollastrini, M. Maddalena Rossi, Vittoria Titomanlio
L’8 marzo del 2016 lo dedichiamo a tutte loro.
Le donne dell’amministrazione comunale